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Due residenze artistiche che hanno come obiettivo primario raccontare l’universo manifatturiero di riferimento, inteso come produttore di cultura, utilizzando il linguaggio audiovisivo, che possa descrivere, ad esempio, le fasi di realizzazione del prodotto e cercando di illustrarne gli elementi innovativi, significandone così i cambiamenti e i diversi punti di vista, espressione sia del mondo del lavoro che delle imprese.
Videomaker, artistə visuali e documentaristə avranno accesso a materiale culturale inedito e interessante proveniente da archivi di imprese del territorio. Aə partecipanti verrà richiesta la produzione di un’opera audiovisiva originale, capace di evidenziare in modo libero e personale queste sfaccettature, partendo anche dal materiale d’archivio, audiovisivo, fotografico e documentale messo a disposizione dagli archivi partner del progetto. I lavori prodotti all’interno della residenza saranno presentati nel corso di MADE Film Festival 2024.

Gli artisti

Luca Bozzoli

Luca Bozzoli, ha 33 anni e vive a Milano. Ha realizzato documentari e reportage, come Dublino dentro, reportage con senzatetto di Dublino, Le storie di Pippo, audiodocumentario sui bombardamenti di fine IIWW e Generazioni, podcast ambientato sul ghiacciaio dell’Adamello.

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Sara Maffi

Sara Maffi nasce a Bergamo nel 1992. Dopo la laurea in lettere si forma come filmmaker prima in Slovenia e poi a Palermo, dove si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia con il documentario breve La Nube Rosa di Seveso.

L’archivio

Fondazione Dalmine

Education, heritage e cultura d’impresa

Promuovere la cultura industriale quale parte di una storia collettiva e di un sistema di valori e conoscenze in continua trasformazione è l’obiettivo principale di Fondazione Dalmine ETS (Ente Terzo Settore). La Fondazione, nata per iniziativa di TenarisDalmine, si rivolge ad una “comunità” ampia: alle generazioni di persone che lavorano e hanno lavorato in Dalmine, azienda globale con una storia più che centenaria; alle famiglie che hanno vissuto direttamente o indirettamente il legame con l’industria e con il suo sistema di welfare; agli abitanti della città di Dalmine, esempio modello di company town novecentesca, costruita dall’impresa attorno al sito produttivo; ma anche agli studiosi, al mondo della ricerca storica, ai visitatori e alle persone variamente interessate a comprendere il cambiamento della società attraverso la lente delle trasformazioni economiche, sociali e culturali che l’industria porta con sé quando è profondamente radicata in un territorio.
E poi, guardando al passato e al futuro con la responsabilità di tramandare un heritage e una cultura industriale, alle giovani generazioni, coinvolgendole su temi e linguaggi a loro vicine, contribuendo al loro percorso di formazione e di costruzione di una visione consapevole della realtà.

L’archivio storico sempre accessibile raccoglie 100 mila fotografie e 17 mila terabyte di documenti digitalizzati e il programma education, totalmente gratuito, coinvolge 25 mila studenti ogni anno e ha già formato oltre 70 mila studenti.

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