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Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo

Nel 1995, all’interno degli spazi ell’ex Cotonificio Legler, viene inaugurata la Fondazione Famiglia Legler, un istituto culturale promosso dall’imprenditore Fredy Legler al fine di lasciare alle future generazioni una testimonianza tangibile della storia imprenditoriale di famiglia. La collaborazione con la Fondazione per la Storia economica e sociale di Bergamo avvia un vero e proprio archivio economico territoriale della provincia, intraprendendo, inoltre, attività di tutela, conservazione e valorizzazione degli archivi del territorio orobico. La successiva fusione del 2019 tra i due enti origina l’attuale Fondazione Legler per la storia economica e sociale di Bergamo.

Gli spazi che un tempo ospitavano i reparti di produzione e gli uffici amministrativi, oggi accolgono archivi ed ospitano numerose iniziative di promozione, conservazione, studio e valorizzazione della documentazione prodotta dai soggetti economici del territorio bergamasco.

La Fondazione opera con istituzioni culturali, scuole, università ed offre servizi inerenti la gestione e la riorganizzazione di archivi. Non per ultimo, promuove lo studio della cultura d’impresa attraverso iniziative editoriali.

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Museo della fotografia Sestini

Il Museo della fotografia Sestini è un viaggio alla scoperta della storia della fotografia, dei suoi protagonisti, dell’evoluzione della tecnologia, della realtà indagata attraverso il fuoco di un obiettivo. Suggestive installazioni multimediali ripropongono le tecniche di lavorazione delle fotografie dalla prima metà dell’800 alla seconda del ‘900, ricostruiscono la diffusione degli studi fotografici nella bergamasca e illustrano i fondi dell’Archivio fotografico Sestini. Il percorso è completato dall’esposizione di antiche macchine e strumentazione originale che vi accompagneranno nel mondo della “meravigliosa scoperta”.

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Archivio SDF

Il Museo SAME, nato nel 2008, rappresenta un viaggio nella storia della meccanizzazione agricola italiana e permette di vedere l’evoluzione della tecnologia applicata nell’ambito agricolo e di conoscere un settore produttivo fondamentale per la vita del nostro Paese. Un percorso di scoperta fruibile attraverso tre chiavi di lettura: i trattori, dal 1927 al 1983; la tecnologia, dai motori alle componenti meccaniche; la comunicazione, dai dépliant pubblicitari ai cataloghi di prodotto. Nell’area espositiva i trattori e i motori d’epoca che raccontano gli oltre 90 anni di storia dell’azienda abbracciano le macchine attuali collocate al centro dello showroom.

L’Archivio SDF, inaugurato nel 2004, è stato voluto per conservare e valorizzare la documentazione storica relativa alla lunga vita dell’azienda e dei suoi marchi: SAME, Lamborghini Trattori, Hürlimann, DEUTZ-FAHR, Grégoire e Vitibot.

Al suo interno si trovano oltre 260.000 disegni tecnici e 40.000 documenti organizzati in una ricca fototeca, una biblioteca specializzata sulla meccanizzazione agricola in Italia, una straordinaria documentazione tecnica (disegni originali, brevetti, libretti uso e manutenzione, manuali d’officina, cataloghi ricambi) e pubblicitaria (dépliant, pubblicità a stampa, calendari, house organ, filmati), e una significativa documentazione amministrativa (scritture sociali, bilanci, registri di omologazione).

“Il documento più antico risale agli inizi del Novecento: si tratta di una fotografia a stampa raffigurante la famiglia Cassani, in particolare i fondatori, i fratelli Francesco ed Eugenio.”

Per la ricchezza del loro patrimonio, in grado di testimoniare la storia della meccanizzazione agricola in Italia, l’Archivio Storico e il Museo sono stati dichiarati “di interesse storico particolarmente importante” dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2011.

Museo e Archivio sono dunque due facce della stessa medaglia, sono complementari in quanto è sicuramente significativo mostrare i modelli prodotti, ma è altrettanto importante valorizzare la documentazione che si cela dietro questi prodotti. Come solitamente spieghiamo ai visitatori: si parte dal progetto per arrivare all’oggetto.

L’Archivio e il Museo si collocano in uno spazio unitario, l’ex magazzino ricambi, all’interno del quale troviamo anche un auditorium che ospita convention, presentazione di nuovi prodotti, conferenze, e attività culturali e un negozio aziendale con oggettistica e abbigliamento a marchio SAME, aperto su prenotazione.

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Archivio Storico ISMES

L’Istituto sperimentale modelli e strutture (noto semplicemente come ISMES) nasce nel 1951 dalla collaborazione di diversi soggetti, tra cui rivestono particolare importanza Italcementi e il Politecnico di Milano.

Per il primo decennio, l’ISMES lavora principalmente in tandem con il settore idroelettrico, creando modelli e studiando la fattibilità di dighe e centrali (in Italia e nel mondo), fino al 1963, quando viene inglobato dall’ENEL. Oltre alle dighe, nel campo di applicazione di ISMES entrano le prove geostatiche di strutture quali grattacieli, cattedrali, centrali atomiche, autostrade e monumenti storici: già nel 1953 l’Istituto interviene nelle opere di ricostruzione della guglia della Mole Antonelliana, abbattuta da una bufera.

Nel 2004 si fonde con il CESI (il Centro elettrotecnico sperimentale italiano), fondato nel 1956 e leader nella ricerca sulle tecnologie elettriche, con sedi in oltre 40 paesi.

Il suo Archivio Storico conserva la documentazione tecnica e commerciale relative alle commesse, compresi i modelli teorici e le immagini dei cantieri e delle opere terminate.

Archivio Cinescatti

Cinescatti è l’archivio regionale di Lab 80 film dedicato alla salvaguardia e alla valorizzazione di film amatoriali e di famiglia realizzati in Lombardia.

Attraverso la raccolta, la condivisione e il riuso, Cinescatti riporta alla luce immagini e testimonianze dimenticate, rendendole nuovamente accessibili alle famiglie ma anche alle comunità.
Grazie a diversi progetti di condivisione i filmati diventano patrimonio storico collettivo: in grado di raccontare la società attraverso le sue microstorie, tramite punti di vista, sguardi diversi e inediti.
Oggi l’archivio si trova nella nuova sede di lab 80 film a Daste, ex centrale termoelettrica riqualificata e polo culturale della città di Bergamo.

Attraverso raccolte dedicate a specifici territori, Cinescatti recupera pellicole 9,5mm, 8mm, Super8, 16mm e nastri magnetici di diverso formato provenienti da famiglie, cineamatori, ma anche enti e aziende.

Una volta ricevuti, i filmati vengono catalogati all’interno del data base dell’archivio, gli originali ripristinati e poi digitalizzati con scanner professionale: una copia gratuita viene restituita ai proprietari. La digitalizzazione non è l’unico focu dell’archivio, lo stesso impegno viene dedicato alla raccolta delle storie, siano esse famigliari o individuali, racchiuse nei filmati: un lavoro possibile grazie al coinvolgimento diretto dei donatori che, partecipando ad interviste con il personale dell’archivio, rendono accessibili i vissuti e gli eventi che i loro filmati raccontano.

I film, resi nuovamente fruibili, diventano risorsa per ricercatori, storici, registi e percorsi progettuali promossi dell’archivio in collaborazione con enti e istituzioni rivolti alla salvaguardia della memoria di territori e persone.

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